Mariella Bogliacino

Mariella Bogliacino conduce da tempo un lavoro artistico pittorico e plastico, improntato su materiali che sono in sintonia con i temi trattati. Antecedente a “Vulcani”e “Ferite”, l’oggetto “Magma” aveva ispirato l’uso della materia come elemento che è in trasformazione continua, proprio come la lava dei vulcani o altro elemento che, in natura, viene plasmato in continuazione.  La Natura, il racconto Mitologico, l’essenza Umana con le sue incognite, sono il fulcro della ricerca che, attraverso il tempo, non ha mai considerato terminati i vari cicli di lavoro, anzi, la necessità di ritorno e rielaborazione è diventata urgenza di nuova ripresa, verifica e sperimentazione per approdare ad altri orizzonti.  Pittura, disegno, grafica,  scrittura e anche uso di elaborazione tridimensionale e digitale sono alla base dell’attività artistica. Già docente di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico statale “Renato Cottini” di Torino, ha condotto un percorso di lavoro dove anche la contiguità con i giovani è stata fonte proficua di scambio culturale, necessaria per una continua presa di coscienza di sé e degli altri. Vive e lavora a Torino. Partecipa a mostre ed eventi in Italia ed all’estero. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private.

OPERE PITTORICHE E LIBRI D'ARTISTA

Mariella Bogliacino, artista impegnata in una ricerca sulla materia sul colore e sul segno, ci fa immergere nelle profondità della vita, nelle “ferite” del mondo, attraverso il segno, il mito, gli elementi della natura. Opere di grande forza emotiva per entrare nelle pieghe laviche della materia, dove il sangue della terra trasforma la violenza nel sacro e la trasfigura nelle visioni spirituali incarnate nei simboli della storia umana.
Non è un caso che Mariella Bogliacino oltre ad aver prodotto importanti opere pittoriche si sia dedicata alla creazione di libri d’artista: il libro è il veicolo principale del linguaggio, dove i segni e i simboli hanno guidato l’essere umano, dagli antichi testi sacri, ai medievali codici miniati, ai trattati esoterici, alchemici e scientifici. Il libro è raccolta di cenni, di segni, di ispirazioni che aiutano l’umanità a “leggere” il cosmo e diventa vita medesima nel farsi opera d’arte. II libro d’artista sembra quasi vivere di vita propria, interrogando lo spettatore a esperirne il linguaggio che va  oltre le mere parole. “Paesaggio invisibile” è lo sguardo che attraversa la desolazione della terra, lasciandoci immaginare un orizzonte che sta oltre i sensi. Una sorta di riferimento metafisico a risvegliare lo spettatore sul fatto evidente che il significato è impalpabile e fa parte di quelle cose invisibili che ci consentono di comprendere il mondo.  “Libro Afrodite” è il libro dell’amore che sanguina, perché la dea si è ferita per salvare Adone dalle spine. E dalle spine nasce la rosa che l’artista inscrive con pittura materica in un quadrato tra cielo, terra, divini e mortali.  Il ventre della madre terra, tra lava e sangue, è il cuore dell’umanità che pulsa nel “Ventre di Afrodite”. L’oro che “splende di mite splendore” è la luce del mondo, il riscatto prezioso della sofferenza, il punto di arrivo escatologico, un’Omega che è tuttavia Alfa nell’essere origine. Per questo la “A” dell’Amore della Bogliacino prende corpo con una doratura che è luce sul sacrificio umano e sulla sofferenza cosmica. L’artista racconta il ciclo dell’essere, teatro della metamorfosi, metamorfosi della Ninfa trasformata dall’ira di Eros in una Colomba. La Colomba, simbolo sacro non solo greco, ma anche cristiano, è la via del cielo per il ventre di Afrodite.  Perché il cielo è la conquista della terra, ma anche l’origine della terra medesima, in un flusso circolare che ben avevano compreso gli antichi: “Come in cielo, così in terra”.