Francesco Mori

Nato a Siena il 28-03-1975 inizia precocemente il suo percorso artistico come autodidatta. Negli anni universitari (si è laureato nel 2001 in Storia dell’arte medievale all’Università degli studi di Siena, conseguendo nel 2005 il dottorato di ricerca nella stessa materia con una tesi sulla scuola giottesca umbra, sotto la guida del prof. Luciano Bellosi) sente l’esigenza di affidarsi alla guida di alcuni “maestri”, da frequentare “a bottega”, in un rapporto personale e diretto.
L’ammirazione per la magistrale lezione di Pietro Annigoni (1910-1988) lo spinge ad andare a ricercare i suoi allievi e i suoi frequentatori, sotto la cui guida perfeziona la conoscenza delle tecniche pittoriche e del disegno.
Nel 2006 ha ricevuto dall’Opera della Metropolitana l’incarico di dipingere una riproduzione della celebre vetrata realizzata nel 1288 da Duccio di Buoninsegna per l’oculo absidale della cattedrale di Siena, copia che ha sostituito l’originale ora musealizzato (Siena, museo dell’Opera). In quest’impresa sono state sintetizzate le capacità tecniche dell’artista alla sensibilità dello storico dell’arte, chiamato a far rivivere sia lo stile del maestro senese, fin nei tratti della pennellata, sia lo stato di conservazione del modello originale.
Nel 2009, su incarico di Vittorio Sgarbi, gli vengono commissionate le 27 vetrate artistiche per la ricostruita cattedrale di Noto (SR), impresa portata a termine nel 2013 e comprendente il ciclo con i 7 sacramenti (cupola), figure di santi (navata e transetto) e immagini simboliche (transetto e abside).
Nel 2010-11 vedono la luce le vetrate per la chiesa parrocchiale di San Carlo Borromeo in Principina a Terra (GR), raffiguranti la Via crucis. Nel 2013 dipinge il rosone per la chiesa di San Francesco in piazza Savonarola a Firenze e le tele a olio con San Bernardo Tolomei e la Beata Savina Petrilli per la Collegiata di Santa Maria in Provenzano a Siena.
Nel marzo 2015 ha vinto il concorso per la realizzazione del drappellone del Palio di Siena del 2 Luglio 2015.
Nell’agosto 2016 disegna il reliquiario della testa di san Donato per la Pieve di Santa Maria Assunta ad Arezzo e la tavola a olio con il Venerabile Giovanni Nicolucci per la parrocchiale di Batignano (GR).


CRITICA

"Francesco Mori, un giovane di cui avevo visto qualche anno fa la replica della vetrata di Duccio di Buoninsegna, eseguita in maniera mirabile per il Duomo di Siena, quando fu stabilito di collocare l’originale restaurato nel Museo dell’Opera del Duomo. Con la stessa perizia Francesco Mori ha disegnato e realizzato le vetrate, in parte distrutte, della Cattedrale di Noto.
Il paradosso del nostro tempo, sempre più evidente, è la convivenza di tradizione e innovazione di ricerche pazienti e sperimentali: una convivenza e insieme un dialogo impossibile.
Così, sembrerebbe ingiustificato e discriminatorio non registrare l’impegno, con esiti sempre sorprendenti, anche in ambito religioso, di Mario Donizetti, in prove più rigorose e severe di molte, in opera, di Pietro Annigoni e della sua scuola (Luciano Guarnieri, Marcello Tommasi, Romano Stefanelli, Fernando Berardini, Silvestro Pistolesi), spesso illustrativi, e per questo osservati con sospetto. Ma da quella scuola, esce anche il “miracoloso” Francesco Mori, capace di sfuggire all’illustrativismo smieloso del maestro".

(da “L’ombra del divino nell’arte contemporanea”, Vittorio Sgarbi, Edizioni Cantagalli 2011)